di Leo Ortolani

La caduta

“Fu così che tutti vennero a sapere che la Città Senza Nome aveva perso il suo supereroe, e arrivarono quelli nuovi. Volavano sui MIEI tetti, catturavano i MIEI criminali, in attesa che la Città, smesso il lutto,scegliesse il suo nuovo amante. Ma tutti loro avevano commesso un GROSSO ERRORE. Perché io ERO TORNATO.” (Rat-Man; RM50/TRM26)

Uscito dal coma, Rat-Man scopre che la Città è invasa da decine di UOMINI IN CALZAMAGLIA, in cerca della sua benevolenza. Non è solo la Città a essere diversa. Anche Rat-Man è diverso. Avendo sfiorato la morte, per la prima volta in vita sua ha paura. Nel frattempo, JANUS VALKER, l’OMBRA, incontra un ostacolo alla conoscenza totale a cui aspira. Una barriera oltre la quale nemmeno a lui è permesso andare. Ma non è tutto. Qualcuno, nell’Ombra, lo osserva, ridendo della sua frustrazione. Qualcuno che non riesce a vedere! Qualcuno la cui presenza non gli può essere svelata. Qualcuno di cui ha solo intuito, per un attimo, lo sguardo, e in quello sguardo ha visto che questa persona è legata a Rat-Man! Decide di portarlo allo scoperto usando Rat-Man come esca. Usando ogni mezzo colpirà Rat-Man, lo spezzerà e di trascinerà nella polvere. E quando colui che si nasconde nel buio uscirà per aiutarlo, lui, VALKER, lo prenderà. Così Valker manda le ombre ad assediare la Città, e il GUARDIANO a sfidare Rat-Man. Questi, spaventato dal corso degli eventi, decide di rinunciare al suo ruolo di supereroe e getta la sua maschera. Le ombre si dissolvono e il Guardiano se ne va. Rat-Man non esiste più. Non esiste più un supereroe da sfidare. Ma la caduta di Rat-Man verso il basso non è finita. Contemporaneamente, Valker distrugge il suo impero economico, la FUFFA Corporation, riducendolo sul lastrico. Solo, con Arcibaldo, senza amici e senza soldi, Rat-Man cerca la rivalsa con l’idea bislacca di realizzare una serie a cartoni animati di se stesso. Ma la serie si rivela disastrosa e getta discredito sul ricordo del supereroe, trasformato in un prodotto commerciale. Rat-Man è ormai un barbone. E quando non può più sopportare la sua miserabile vita, affronta il Guardiano, utilizzando la parte più oscura di sé, il Rat-Man. Ma così facendo, cade preda dell’OMBRA stessa, perdendo la sua anima. È il momento di massima disperazione che Valker aspettava. Ma nessuno esce dal buio a salvare Rat-Man. E Valker se ne va, senza avere ottenuto ciò che voleva, lasciando a terra il guscio vuoto che un tempo era un supereroe. È il Capitano Krik a salvare Rat-Man. Da sempre al servizio della LUCE, torna in Città per aiutare Rat-Man a rialzarsi. Krik lo porta di nuovo tra gli amici, tra coloro che dovrebbero credere in lui, perché ne tragga forza e torni a essere il supereroe di una volta. Ma il tentativo di Krik non passa inosservato, e Valker arriva, terribile, per portarselo via, definitivamente. Per barattarlo in cambio del superamento della barriera alla conoscenza totale. E tutti coloro che sono presenti non possono fermare l’OMBRA, perché la loro fede in Rat-Man è limitata. È una fede relativa, una fede da adulti. Solo la fede di Brakko Junior, solo la fede luminosissima e innocente di un bambino, che ancora crede nelle storie dei supereroi, che ancora crede in Rat-Man, porta la LUCE al nostro eroe, che si rialza, finalmente. Valker, sconfitto, capisce che chi lo stava osservando nel buio era lui stesso, era il Valker che ancora vuole bene a Deboroh, suo figlio, e che si era nascosto in fondo all’anima corrotta dall’OMBRA. Ma questa scoperta non lo salverà. E Deboroh, il supereroe noto come Rat-Man, lo vede sparire verso un destino indefinito, ignorando che quell’uomo, un tempo, era suo padre. Rat-Man è tornato. È il 2008.

“Ho sbagliato troppe volte, perché credessero ancora in me. Che anche stavolta ce l’avrei fatta. Bisognava che credessero all’impossibile. Che credessero a FALCOMAN. (…) Allora sì. Allora se credi a Falcoman, puoi anche credere che un uomo, per quanto cada in basso, possa rialzarsi. E guardare in alto. E ritrovare la sua strada.” (Rat-Man; RM69/TRM36)

<< Capitolo precedente