Possiamo farcela

(da Rat-Man Collection n. 52)
Otto. Ne rimangono solo otto.
Mentre scriviamo abbiamo appena messo la parola “fine” alla storia numero 44. Ci guardiamo negli occhi e ci diciamo: “Possiamo farcela.” E quando voi leggerete questo articolo, forse ce l’avremo fatta (e qui è d’uopo una vigorosa e rapida visita ai gioielli di famiglia).
Sono passati un paio di annetti da quando Leo, che già ci aveva miracolato pubblicando su Rat-Man i nostri “Ragguardevoli”, ci propose di scrivere una sceneggiatura di prova per un’ipotetica serie animata di Rat-Man che all’epoca sembrava probabile quanto uno scudetto dell’Inter.
Anche allora ci guardammo negli occhi e ci dicemmo: “Possiamo farcela.” Ci buttammo anima e corpo nel progetto. Poi Leo ci rimandò la storia che avevamo scritto con le “sue” correzioni e noi pensammo: “Ok, non ce la faremo mai.”
Eppure, sotto quel crogiolo di segnacci a matita rossa e blu, qualcosa di buono doveva aver lasciato il segno. Leo aveva capito che l’unico modo per avere pieno controllo sulla serie era lasciar scrivere le sceneggiature a noi, per poi riscriverle lui.
Ora, due anni dopo, cresciuti e maturati alla rigida scuola del prof. Leonardo “ 50 frustate” Ortolani, siamo reduci dal trionfo di Lucca. Dove siamo stati gentilmente presentati come “gli sceneggiatori di Rat-Man, ma non vi preoccupate perché tanto dopo le corregge Leo.”
In effetti il severo sguardo del Venerabile ci ha guidati per i sentieri dell’umorismo e la sua paziente ma inflessibile mano ci ha indirizzati per i cammini della narrazione, rendendoci col tempo sempre più capaci di camminare quasi senza guinzaglio, traguardo che per l’anno 3000 sarà certamente alla nostra portata.

In molti si chiederanno come si lavora a una puntata di Rat-Man. Questa, in breve, la genesi.
Decine e decine di idee balzane, scritte su fogli volanti nei momenti più improbabili della giornata, vengono sottoposte in intense sessioni di osteria alla ferrea censura del Venerabile, tra un piatto di tortelli all’erbetta e uno di cinghiale. Egli generalmente accoglie le proposte con un terrificante mugolio di disapprovazione (“BEEEEEEP!!!”), ma ogni tanto la sua soglia di attenzione cade a causa del vino e questo ci permette di tornare a casa con lo spunto per una nuova storia.
Dall’idea balzana superstite nasce una sinossi, ovvero un breve riassunto della puntata, che verrà poi sviluppata (previa venerabile approvazione) in soggettone, una schematica divisione delle scene che comporranno la puntata che già indica alcune possibili gag da sviluppare. Il soggettone, come la pelle sotto l’azione di un rasoio bilama, subisce un doppio controllo: a Leo succede Cristina Seravalli, l’occhio di Sauron televisivo dello studio Stranemani, che controlla che tutto sia realizzabile, ineccepibile e a prova di budget.
Solo a questo punto, dopo aver riposato in botti di rovere per almeno 10 anni, la storia è pronta per essere trasformata in sceneggiatura. Il che avviene in folli sessioni notturne piene di caffeina assunta in ogni sua forma al termine delle quali ogni episodio di 13 minuti ne dura in genere 72. La penosa operazione del taglio delle gag in eccesso fornirà tanto materiale per contenuti speciali che se Leo fosse George Lucas ci tirerebbe fuori almeno 9 cofanetti.

Possiamo forse “spoilerarvi” qualcosa sulla serie o dobbiamo lasciare l’onore alle visionarie ipotesi dei membri dei forum di Rat-Man e delle mailing list? Possiamo, Leo? Dai dai dai… Guarda là! Uno storyboardista che non è stato fedele al model!
SCIAAAF! SCIAAAAAAAF! SCIAAAAAF! (rumore di frustate).
Bene, mentre Leo è momentaneamente distratto su altri fronti, spifferiamo a mitraglia alcune informazioni segretissime!
Nel numero scorso il Venerabile parlava di un’oscura minaccia che fa un po’ la parte del Valker della situazione… Ebbene, nella serie animata Rat-Man se la dovrà vedere spesso con le trame tessute dai dirigenti di una bieca e spietata multinazionale che ha sede nella Città Senza Nome: la FRAUDOLENT!
Per fortuna le terribili macchinazioni della multinazionale saranno compromesse dagli interventi balzani di Rat-Man, che pure, da buon cittadino medio, sarà anche uno dei suoi più fedeli clienti…
Oltre a questo, sappiate che la Città Senza Nome avrà i suoi divi e le sue star più o meno ispirate al mondo reale… Come dimenticare il divo supermacho John Balbone o la splendida e pneumatica Pamela Oversize?
Ma ora basta rivelazioni… anche perché il rumore di frustate è terminato e si sente solo un sommesso gemito.
Sono solo le 2 del mattino, la notte è giovane e ancora otto storie ci aspettano nei cassetti dell’immaginazione, che il maestro (ma via, diciamolo: il maestro e AMICO) Leo ci ha insegnato a saccheggiare.
Flettiamo i muscoli e siamo nel vuoto; ci guardiamo negli occhi e ci diciamo fiduciosi: “POSSIAMO FARCELAAA!”

Michele Ampollini e Marcello Cavalli