Chi firmerà la musica?
(da Rat-Man Collection n. 56)
I musicisti sono di per sé una categoria bizzarra. Basti pensare a gente come Mozart, Paganini, Elton John, Michael Jackson o Bruno Lauzi. A metà tra questi esempi, ci viene naturale collocare le variegate personalità del gruppo di talenti che ha realizzato la colonna sonora e le sigle del CartoRatto.
Incontriamo Michele Bettali, Stefano Carrara e Fabrizio Castania (in rigoroso ordine alfabetico e tricotico) sul backstage del loro ultimo tour “Live in Alassio”, dove hanno appena finito di smontare dal palco dopo un’apprezzatissima e scatenata polka (sono le 19 di sera), mentre il salone “Don Bosco” si appresta a ospitare la tombola del venerdì.
Ci avviciniamo ai tre musicisti con un certo timore reverenziale, e dopo aver domandato gli autografi di rito chiediamo disponibilità per un’intervista. Il collega di “Rolling Stone” ha appena finito di riempire il suo taccuino. Stefano Carrara emerge dai camerini in compagnia di una groupie di mezz’età. È il momento buono per la nostra intervista.
Michele, Stefano, Fabrizio: basta una sola visione di una sola puntata di Rat-Man per iniziare a canticchiare a ruota libera il tema della sigla del cartone. Come avete concepito questa melodia così accattivante? Sono vere le voci che la vogliono nata durante una laboriosa ed estenuante jam session con “Las Ketchups”?
Si, ma ormai è roba passata… Era il periodo d’oro dei latino-americani e abbiamo iniziato facendo insieme una salsa (rosa), ma poi loro hanno cominciato a parlare di coreografare la sigla del Ratto…
Quindi è vero che il tema di Rat-Man, opportunamente coreografato con mosse sensuali, sarà anche il ballo dell’estate italiana?
Ecco, appunto… Il progetto è naufragato quando Ortolani si è impuntato: “No, Leo” gli abbiamo detto “Ci vogliono i ballerini professionisti, non puoi farlo tu nel video…”
Come avete lavorato per la serie di Rat-Man? Avete creato uno “stock” di musiche adatte per ogni occasione o avete considerato piuttosto ogni puntata come un film a sé stante, caratterizzandola con uno stile musicale originale?
Tu dici Stock e noi rispondiamo in coro: 84. Ma le musiche sono di più. Abbiamo creato alcuni temi principali (i vari di Rat-Man, il tema del cattivo di turno, quello di Brakko, il tema della polizia, il jingle della Fraudolent, la sigla del TG…) e, di volta in volta, quello che serviva per l’episodio. A tutt’oggi siamo circa a 400 (tra interventi di pochi secondi e brani completi), tutti nati per una situazione precisa: una gag, un concerto, una citazione, un’altra citazione, ancora una citazione, ehi, guarda qui: una citazione…!
È vero che troveremo il tema di Rat-Man in versione techno, classico, sinfonico, horror, elettronico, midi, heavy metal, jazz, a seconda di come vi girava in quel momento?
Più che altro di come girava agli autori, quei tre bravi ragazzi che non hanno lesinato ambientazioni, citazioni, extra, specials… Però è vero che a livello di generi musicali si troverà di tutto e di più (non per niente andrà in onda sulla Rai).
Come si lavora a creare una colonna sonora per un cartone animato? Potevate davvero contare sulla Philarmonic Orchestra di Lumezzane?
Il problema è che ci siamo fatti un autogol (alla Zaccardo, avete presente?) quando abbiamo presentato la sigla tutta suonata con le nostre manine sante, e tutta cantata dalle nostre vocine sante. E tutti a dire che bello che bello va bene così che si spende anche meno! Noi comunque stiamo facendo pressione sulla produzione per avere una violinista russa, una violoncellista spagnola e una suonatrice di ocarina tedesca. Come dite? “Non serve l’ocarina per musicare Rat-Man”?
Quali sono i big del settore a cui vi ispirate? John Williams? Robbie Williams? Le pere Williams?
Be’, John Williams è il santino che abbiamo appeso sopra i nostri pc, Robbie Williams è l’esempio che se esci dal gruppo poi si accorgono di te e le pere Williams… buone con la grappa e quindi fonte inesauribile di ispirazione.
È vero che per una puntata vi è addirittura toccato comporre un’opera lirica?
IL RATTO DELL’OPERA! Si, è un triplo concentrato di opera lirica, con tanto di recitativi, arie e… stecche, come è nella miglior tradizione del teatro d’opera. Da Puccini, a Verdi, a Mozart.
Una vera chicca per gli amanti del genere. E questo, sempre grazie ai tre bravi ragazzi di prima… è stato divertente… ma non fatelo più, ok?
Una domanda per i nostri amici statistici: quante note sono state usate per produrre l’intera serie?
Come ogni musicista usa dire ogni volta che non sa cosa rispondere… le note sono sempre le stesse 7 e con qualche alterazione diventano incontrovertibilmente 12. È che si ripropongono parecchio… tranne una che non piace a nessuno dei tre: cari rattofili, seguite con costanza e impegno tutta la serie, se riuscirete a indovinare quale manca vincerete una cena con noi a spese degli sceneggiatori.
Ed ora qualche domanda personale, per farvi conoscere meglio dall’esigente pubblico di Rat-Man: Michele, come siete nella vita privata? Il successo vi ha dato alla testa o siete rimasti quei tre semplici ragazzi di Liverpool di una volta?
Siamo sostanzialmente rimasti gli stessi dei bei tempi in curva nord a Liverpool, in fondo anche qui ogni scarrafone…
Stefano, ci puoi raccontare qualche “dietro le quinte” particolarmente illuminante?
Be’, senz’altro l’aneddoto più curioso è quello relativo alla canzone della gatta, voi avete sentito il provino (che ho cantato io)… Mamma Rai, dopo averlo sentito, mi ha detto che l’interpretazione vocale era strepitosa ma che il timbro, più che per la gatta, era adatto per Cinzia Otherside…
Quel giorno ho comprato un vassoio in acciaio…
Fabrizio, la vita è un sogno o i sogni aiutano a musicare Rat-Man?
Rispondendo marzullescamente direi che musicare Rat-Man è già di per sé un sogno che si avvera, ma poi dovrei asciugare il buon Ortolani, quindi…
Cosa succede nella testa di un musicista quando scorrono davanti ai suoi occhi i videoboard di Rat-Man?
Mah, è un mistero. Più o meno funziona così: vedi un episodio della serie, ridi, poi pensi che devi musicarlo e non ridi più. Anzi, le poche idee che ti eri fatto a monte diventano vaghe e confuse.
A questo punto, ognuno ha il suo metodo: Stefano va a scrivere “una lettera al Papa” (come si usa dire a Parma), Fabrizio telefona a Danny Elfman e tenta di barattare la puntata con le musiche di Spider-Man 3, Michele si concentra tirando freccette (ha una foto del buon Ortolani con tanti cerchi concentrici) e come d’incanto le musiche si presentano alla mente già bell’e fatte! È un mistero, ve l’avevamo detto. Da qui in poi ci sono solo quelle diecimila ore necessarie a tradurre i pensieri in musica (con buona pace della produzione)…
E con quest’ultima perla di saggezza lasciamo liberi i nostri amici. La notte è giovane, il banditore della tombola si è perso nella movida tentacolare di Alassio e, a furor di popolo, i musicisti vengono richiamati sul palco per l’ennesimo bis. I nostri flettono i muscoli e sono sul palco: “Rat-Maaaaan… Jumping in the sky…”
Michele Ampollini & Marcello Cavalli